06 Feb TROMSO, LA CAPITALE DELL’ARTICO
Dove può spingerti la voglia di avventura, di conoscere posti nuovi, condizioni di vita “estreme” o per lo meno, diverse dalle nostre , atmosfere particolari ed uniche nel loro genere?
Probabilmente una meta che può offrire una risposta a questa domanda è rappresentata da Tromso, graziosa cittadina situata in cima alla Norvegia, 400 km oltre il Circolo polare Artico e di fatto con i suoi 70.000 abitanti ultima città nel vero senso della parola a nord del mondo o se preferite prima del Polo Nord.
Ma arriviamoci per gradi: infatti per giungere fin lassù a Tromso decidiamo di volare Norwegian, volo da Malpensa ad Oslo e poi da Oslo a Tromso. Peccato che il volo da Malpensa a Oslo è in ritardo di quasi 2 ore e perdiamo la coincidenza per Tromso. Dopo un attimo di scoramento iniziale, una volta riposizionati in hotel, affrontiamo la situazione con ottimismo: Vuol dire che ci toccherà vedere anche Oslo !! siamo pur sempre in vacanza!!
Oslo, capitale della Norvegia, città con un passato storico e culturale ben evidente, pulita, ordinata, austera ma affascinante. Arriviamo direttamente con il treno in centro città, da dove si sviluppa un viale molto lungo, che porta fino al Palazzo reale, situato in cima ad una leggera collinetta come a dominare e vegliare sulla città. E’ molto piacevole passeggiare lungo Karl Johans gate, con ancora tutte le luminarie natalizie accese, i negozi, gli hotel, l’università ed il teatro di pregevole architettura a fare da cornice. Immediatamente comprendiamo una cosa che verificheremo anche a Tromso rappresentata dal riscaldamento dei marciapiedi che risultano essere completamente privi di neve e ghiaccio a differenza delle aree circostanti. Ci spingiamo poi fino al teatro dell’opera di Oslo (Den Norske Opera & Ballet), splendida costruzione inaugurata da pochi anni, che si protende verso il mare anzi il fiordo dove si trova Oslo. E’ stato concepito per assomigliare ad un iceberg che galleggia al largo della città. E’ incredibile perché è possibile passeggiare sul tetto dell’edificio, sia pure tutto innevato. Il ricordo della struttura va immediatamente all’Opera House di Sydney, dall’altra parte del mondo e simbolo della più importante città australiana.
Oslo, sia pure vista velocemente e sommariamente, si presenta come una città a misura d’uomo, assolutamente vivibile e praticabile, insomma il primo approccio con la Norvegia è stato decisamente positivo !
Una bella dormita e sotto una coltre di neve la mattina dopo si riparte per Tromso, la nostra agognata meta. Decolliamo con una fitta nevicata e viaggiamo con un territorio totalmente innevato sotto di noi, ma la cosa più incredibile è l’atterraggio a Tromso, dove sbucando tra le nuvole raggiungiamo la pista d’atterraggio completamente ghiacciata, ma peggio ancora ci rendiamo conto che, pur essendo le 14.00, è già tutto buio e in realtà sembra notte ! questa è la situazione a cui dovremo abituarci nei nostri giorni di permanenza nella capitale dell’artico. Infatti qui di sole non se ne parla, ma soltanto di poche ore di luce o timida luminosità, massimo due o tre al giorno sempre che non ci siano nuvole o neve, come spesso capita.
Un bus e in dieci minuti siamo in città, scendiamo, troviamo il nostro hotel, Clarion Collection Aurora, contraddistinto dalla tipica struttura a forma di prua di nave , prendiamo possesso della camera e via, pronti a perlustrare la città. Ci dirigiamo immediatamente al ufficio turistico per pianificare le attività da svolgere durante la nostra permanenza a Tromso. Il primo ed agognato obiettivo di tutti coloro che si spingono qui è quello di riuscire a vedere l’aurora boreale, o “northern lights” , come meglio definita da queste parti. Ci confrontiamo con gli operatori, consultiamo le varie “app” specializzate ed infine sulla base delle informazioni acquisite, decidiamo di “uscire” perché potrebbe essere la serata giusta!!
Alle ore 18.00 in punto si parte con pulmino, equipaggio misto norvegese-argentino poliglotta e giramondo con fidanzata sudafricana, ed ospiti ancora più distribuiti in ogni parte del globo da australiani a olandesi passando per una coppia hawaiana e poi tedeschi, inglesi per finire a noi italiani. Si parte!! Usciamo da Tromso dirigendoci verso luoghi ignoti e con minor presenza di luminosità , come si suol dire privi di “inquinamento luminoso” . Strada facendo ci vengono mostrati dei bellissimi video relativi alle northern lights che altro non fanno che farci venire l’acquolina in bocca. Ci fermiamo dapprima in un luogo che potrebbe essere valido per ammirare Sua maestà l’aurora, ma purtroppo le nostre aspettative vengono tradite, malgrado la preparazione delle macchine fotografiche con tanto di cavalletto e predispozione degli obiettivi con giusta apertura per immortalare meglio le “northern lights”, e la dura resistenza fisica all’ondata di freddo che accompagna la serata. Unitamente a calzamaglia, maglia termica, camicie, calzoni, maglioni pesanti e piumoni altrettanto pesanti, ci vengono fornite tute termiche di ordinanza che ci fanno sembrare una via di mezzo tra i primi astronauti sulla luna e l’omino Michelin!! Eppure quando arrivi a -20°/-25° il freddo ti entra nelle ossa e nulla riesce a scaldarti o a fornirti adeguato riparo. La nostra guida decide, in base alle informazioni ricevute da altri colleghi, di spingersi fino a pochi km dal confine finlandese, per riuscire a mostrarci l’aurora boreale: ma purtroppo anche qui nulla da fare a causa delle nuvole che riempiono il cielo e questa sera l’aurora più che una visione si dimostrerà essere un miraggio irraggiungibile !!
Rientriamo che sono le due di notte ed il tepore della nostra camera d’albergo viene estremamente apprezzato. Una bella dormita è quello che ci vuole per essere pronti, pimpanti e reattivi al mattino dopo.
Dopo un’abbondante colazione dove non ci facciamo mancar nulla, aringhe marinate ovviamente comprese, decidiamo sul da farsi nel corso della giornata, peraltro contraddistinta da un’abbondante e fitta nevicata.
Visitiamo a piedi una parte della città, attraversando l’avveniristico ponte che unisce la città e vediamo Ishavkatedrain, meglio conosciuta come la cattedrale dell’artico, costruita nel 1965 e contraddistinta da una struttura molto particolare con archi a vetro.
Da li ci spingiamo a Fjelleheisen, la funivia che porta sul monte Storsteinen , che sovrasta la città di Tromso e da cui si può godere di un fantastico panorama della città stessa e di tutte le zone circostanti. Siamo fortunati, le nubi scompaiono ed il paesaggio che ci appare è semplicemente spettacolare: Tromso vista dall’alto sembra veramente enorme ed incominciamo a capire perché è comunemente definita la capitale dell’Artico.
Infatti la città è strutturata, ha una sua storia lunga oltre due secoli ed è anche un polo universitario decisamente importante che attrae studenti non solo dalla Norvegia ma anche da altri Paesi, Italia compresa. E’ bellissimo poterla ammirare dall’alto, tutta illuminata e distribuita lungo una superficie piuttosto estesa con intorno ed in lontananza altri piccoli borghi a farle da corollario. Il vento che tira durante una piccola passeggiata in “quota” è decisamente glaciale e quindi apprezziamo ancora di più l’idea di assaporare delle specialità della cucina norvegese di terra e mare, precisamente zuppa di renna e merluzzo, giusto per non far torto a nessuno. Che sensazione essere qui in cima al mondo, quando ci pensi di sembra veramente di “perdere l’equilibrio” da tanto sei in alto e da quanto sei lontano da casa!!
Lasciando questo magnifico paesaggio e rientrando in città, mentre valutiamo l’opportunità di noleggiare direttamente un auto per andare autonomamente a caccia ogni sera dell’aurora boreale, percorrendo le vie del centro cittadine notiamo che sono più affollate del solito, infatti è appena terminata la maratona di corsa che si tiene ogni anno il giorno 6 di gennaio, gli atleti, appena giunti al traguardo, vengono immediatamente coperti onde evitare complicazioni peggiori, gustandosi una quanto mai meritata bevanda calda, scaldati dai fuochi accesi e tesi a creare un’atmosfera molto accogliente. Comunque riusciamo a noleggiare un’auto in aeroporto, e il ritorno in città è quasi traumatico, infatti viste le condizioni stradali, strato di ghiaccio e neve, teniamo un’andatura visibilmente moderata, 40/50 kmh, ben rimarcata con colpi di clacson e di abbaglianti da parte degli altri automobilisti abituati a sfrecciare a ben altre velocità.
Ci riprendiamo da questo stress automobilistico in hotel dove ogni sera ci dilettiamo prima di sauna all’interno e poi di vasca jacuzzi di idromassaggio all’esterno, godendoci uno splendido panorama dall’alto del nostro hotel su tutta la baia di Tromso: la sensazione che si prova ad essere nella acqua calda con intorno una temperatura sicuramente inferiore allo zero è incredibile, come del resto è difficile la sensazione che si prova ad essere qui a Tromso, in cima alla Norvegia ultimo avamposto prima dell’artico vero, così “fuori dal mondo”, in un luogo di frontiera, che presenta un fascino tutto particolare. Dopo esserci goduti questo splendido momento di relax, veramente gradevole e successivamente una buona cena, eccoci pronti a partire per andare a caccia …. Della nostra aurora, consultiamo varie app di aurora ma purtroppo le nubi che si erano dileguate nel corso della giornata sono tornate ad insistere e non ci consentono neanche questa sera una visione della tanto agognata “aurora”: ci spostiamo con l’auto, andiamo a cercarla seguendo le indicazioni delle app, ma niente da fare non riusciamo a scovarla e rientriamo un po’ delusi per la seconda serata consecutiva……… sebbene nonostante la mancata visione la giornata sia stata molto piacevole e la serata altrettanto.
Ma il meglio deve ancora venire…. come si suol dire e l’indomani mattina partiamo in bus per affrontare una gita con le slitte trainate dai cani. Veniamo accompagnati in una zona più interna, lontana dal mare dove si trova una struttura organizzata con tanto di cani husky di vario genere con prevalenza di siberiani , sono inoltre presenti anche delle renne e un campo con tende abitate dal popolo Sami , che sono gli abitanti originari di questa parte di mondo ora divisi tra Norvegia in prevalenza e poi Svezia, Finlandia e Russia Solita bardatura in aggiunta al già nostro pesante abbigliamento, questa volta completa anche di scarpe, una spiegazione di come condurre la slitta trainata dai cani e si parte.…. gli equipaggi sono costituiti da due persone per slitta, uno la governa e uno sta seduto davanti.
E’ un’esperienza incredibile, tra le più uniche e fantastiche che possano capitare. Nella natura incontaminata in questi luoghi da favola, con queste slitte trainate dai cani che riescono quasi immediatamente a comprendere i nostri comandi, si ricrea come d’incanto un binomio uomo-natura di incredibile portata. Siamo immersi nella natura più vera ed abbiamo la fortuna di avere incontrato anche la giornata più bella o diciamo più luminosa da quanto siamo giunti nell’estremo nord della Norvegia. I colori sono molto belli come la timida luminosità che cerca di spingersi, ancora prematura, oltre le creste delle montagne innevate.
Attraversiamo pianure ma anche boschi, dove dobbiamo necessariamente chinare la testa onde evitare di essere colpiti dai rami e dalla vegetazione selvaggia. A metà gita, mentre concediamo un giusto e meritato riposo ai nostri amici a quattro zampe, invertiamo anche i ruoli nella slitta, per cui il passeggero diventa “driver” e viceversa. Che bello ! che sensazione ! essere così immersi nella natura ed integrati con lei, è qualcosa di veramente unico ed inimitabile. Non ci accorgiamo neanche del freddo tagliente perché la gioia che ci regala questa attività ci consente di andare “oltre” . Rientriamo al campo base dove, dopo aver visto e fotografato anche le renne, ci aspetta un’ottima zuppa di pesce e come dolce degli ottimi biscotti allo zenzero “ikea style” (ma decisamente migliori) accompagnati da un tè al gusto di mela, cannella ed uvetta.
Rientriamo a Tromso e ci fiondiamo subito a Polaria, una sorta di museo multimediale in una struttura dal design avveniristico dove, oltre a vedere interessanti documentari sulle isole Svalbard e l’aurora boreale (ahimè), ci godiamo anche l’acquario dove ci sono tre simpaticissime foche che danno decisamente spettacolo, oltre alle altre sale dove abbiamo una rappresentazione della fauna e della flora del luogo, ben illustrata e raccontata.
Solita sauna e jacuzzi serale con spruzzatina di neve a rendere l’atmosfera ancora più intrigante e coinvolgente, non ci facciamo mancare proprio niente anzi si, manca solo Lei, Sua Maestà l’Aurora , che in realtà riusciamo a vedere in città proprio mentre stiamo prendendo l’auto per andare a caccia in zone meno illuminate. Quasi non ci crediamo, la rincorriamo ovunque ed eccola qui a fare capolino direttamente in centro alla cittadina di Tromso.
E’ affascinante, comprendiamo ancor di più quanto sia bella ed unica con colori particolari e sensazionali e capace di fornire splendidi riflessi a chi la può ammirare, e spinti ancor più da queste motivazioni ripartiamo nella nostra caccia che sarà purtroppo priva di risultati anche questa sera, malgrado ci allontaniamo maggiormente dalla città cercando di seguire le indicazioni fornite dalle varie app specializzate, stavolta in Finlandia ci siamo quasi arrivati da soli !!
Ultimo giorno a Tromso dove ci spingiamo oggi? Una gita tra le vie cittadine, con visita a qualche negozietto per turisti alla ricerca di qualche souvenir da portare a casa come ricordo… la città è carina con ancora tutte le ghirlande e gli addobbi natalizi risulta veramente amabile.
Cosa vogliamo andare a vedere ? l’uscita in barca alla ricerca delle balene non ci attira più di tanto e neanche le motoslitte dopo il fantastico ricordo della gita con le slitte trainate dai cani e allora ci dirigiamo a vedere la novità dell’anno, il “Tromso Ice Domes” che a dispetto del nome dista quasi 100 km dalla città stessa.
Lasciamo Tromso con una discreta luminosità e fino a quando percorriamo la strada costiera le nubi non sono tanto fitte, ma quando, dopo aver seguito la strada lungo i fiordi, lasciamo la costa e ci dirigiamo verso l’interno, verso camp Tamok dove si trova l’hotel, ci troviamo progressivamente immersi in una vera e propria bufera di neve dove diventa praticamente impossibile comprendere dove siamo. Percorriamo kilometri senza incrociare anima viva, finchè, dopo opportuna consultazione con un provvidenziale postino del luogo, veniamo indirizzati alla nostra meta.
Arriviamo che pur essendo la una del pomeriggio (le tredici), complici le condizioni atmosferiche con tempesta di neve in atto, fuori è totalmente buio. Da fuori la struttura appare come un enorme igloo posizionato nel nulla, ad accoglierci una carina e simpatica ragazza svedese, che ci farà da guida nella nostra visita al Tromso Ice Domes. L’impatto è incredibile: fuori -25°, dentro – 4° e ti sembra che faccia decisamente caldo. Prima di tutto pensa a rifocillarci, servendoci un’ottima zuppa di agnello decisamente gustosa, che però va mangiata calda e quindi velocemente, prima che i – 4° prendano il sopravvento. La gentil ragazza ci prende sotto la sua ala protettrice, siamo assolutamente lontani dai due appuntamenti previsti giornalmente per i gruppi, uno al mattino e uno al pomeriggio, e ci conduce a visitare l’intera struttura. Prima di tutto ci illustra come l’hotel è stato creato, utilizzando come “calco” una mongolfiera, da questo deriva la struttura a cupola, opportunamente spruzzata nella parte sovrastante di neve e ghiaccio. Una volta creata questa struttura, la mongolfiera è stata sgonfiata e si è proceduto a sistemare tutte le parti interne. E’ stata chiamata una squadra di cinesi specializzata nelle sculture e decorazioni con il ghiaccio, che in poco meno di due settimane, ha svolto un ottimo lavoro con decorazioni in ogni ambiente riprendendo temi di animali artici, slitte, paesaggi tesi a rendere ancora più entusiasmante ed accogliente l’intero ambiente. Tutto il racconto ci viene anche sapientemente illustrato nella “sala conferenze” con la proiezione di un video che racconta tutte le fasi del processo di costruzione……
All’ingresso c’è anche un piccolo bar, dove ci viene servito un digestivo, rigorosamente analcolico per il guidatore ed una vodka tipica per il passeggero, si passa poi in un ambiente più grande, rappresentato da una grande sala circolare che è quella dove abbiamo pranzato, contrassegnata da diversi tavoli di ghiaccio con panche rivestite di pelli di renna . Ma sicuramente l’ambiente che più colpisce è la stanza da letto, con un letto matrimoniale rivestito di pelli: la sensazione di passare una notte qui deve essere veramente incredibile !!! questo hotel rappresenta veramente un qualcosa di unico, di speciale, sta riscuotendo un notevole successo tanto è vero che il prossimo anno verrà ricostruito, si è così perché ogni anno, ahimè in primavera, si scioglie, con un maggior numero di camere da letto per fronteggiare le crescenti aspettative turistiche (di ranking elevato visto il costo non indifferente) !!!
Usciamo dopo più di due ore da questa paradisiaca struttura e ci ritroviamo di colpo immersi nella bufera di neve e vento che avevamo abbandonato prima, quando ci lasciamo alle spalle i primi 40 km ormai ci sembra quasi di essere a casa , anche se ne mancano almeno altrettanti.
Al nostro ritorno a Tromso, ci eravamo lasciati una tappa irrinunciabile per la nostra ultima sera, la visita a ofhallen, la birreria più a nord nel mondo ,diretta emanazione della Mack’s, il birrificio più settentrionale del mondo, neanche a dirlo. Ambiente carinissimo, molto curato, con atmosfera tipica da birreria , tantissime qualità di birre diverse di carattere artigianale pronte da essere assaggiate, un enorme bancone con tutte le “spine” dietro !!
“Cadere “ su una sola birra sarebbe riduttivo per cui armati di penna, foglio e menu birre, ne scegliamo 5 diverse tutte molto particolari per fare una degustazione : ottima idea partendo dalla più “leggera” per arrivare alla più “forte” , con elementi, aromi e profumi diversi !! come si suol dire si lasciano bere molto volentieri !!! degna conclusione di una splendida permanenza in questa cittadina identificata come la capitale dell’artico ! nell’ultima sera facciamo un ultimo tentativo per osservare un’estesa visione dell’aurora boreale dalla cima della collina che sovrasta la città, ma purtroppo anche questo tentativo non va come dovrebbe ….. evidentemente Tromso ha capito, che facendo così la “preziosa” con noi, magari riesce anche a farci ritornare…….
Al momento la lasciamo con un volo alle sei e trenta del mattino al buio così come quando siamo atterrati e con la pista tutta innevata, ma non è detto che non ci si possa ritornare o per l’aurora boreale o per il sole di mezzanotte ..……